Vivere l’arte in un mondo immaginario: Natascia Raffio e il Loverismo

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” Blue Bird”, Natascia Raffio 2013

Questa è una intervista a cui tengo particolarmente, in parte perché tocca temi molto delicati come la concezione di arte e di artista, in parte perché ho deciso di avere come interlocutrice una artista che ammiro molto, Natascia Raffio.

Natascia ha infatti creato dal nulla un mondo tutto suo, che traspare da ogni sua opera, sia essa dipinta o modellata, popolato da alter-ego nati dall’inconscio e amici immaginari, un mix tra l’atmosfera decadente del circo, l’arte dei doll-maker e ambientazioni surreali che straripano di oggetti carichi di significato in continua fusione/lotta con i soggetti rappresentati.

Natascia Raffio è inoltre uno degli esponenti più importanti di un movimento artistico rivoluzionario, il Loverismo, di cui ci farà da portavoce.
Ecco alcune sue opere più rappresentative:

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” The Wait”, Natascia Raffio 2012

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” STARDUST CIRCUS COME IN THE NIGHT”, Natascia Raffio 2012

Come è cominciato il cammino che ti ha fatto diventare l’artista che sei ora? Raccontaci le tue decisioni cruciali, le strade intraprese, insomma, tutto ciò che ti ha portato ad essere te stessa oggi.

Io sono sempre stata quella che sono, non credo di essere mai stata bambina ( o forse non sono mai cresciuta ,c’è chi giura che in realtà non abbia superato gli otto anni). Non ricordo di aver fatto cose diverse da quelle che faccio ora come non ricordo un giorno privo dei compagni immaginari che popolano le mie giornate, non so quando è iniziata veramente. Per quanto riguarda le cose pratiche il mio percorso lavorativo/artistico è iniziato a vent’anni con una prima esposizione seguita da altre e dal tuffo nel mondo del fumetto che fino a qualche anno fa mi ha dato da vivere, per poi tornare alle gallerie.Immagine

Il rapporto con il tuo mondo ha dovuto subire dei cambiamenti durante tale percorso? Sei stata costretta a scendere a dei compromessi o hai sempre trovato il modo di esprimere ciò che veramente volevi rappresentare con le tue opere?

Quando ho iniziato ad esporre (parliamo della preistoria…anni ’90 brrr) il pop surrealismo in Italia non era praticamente arrivato ( io stessa non ne sospettavo l’esistenza…nè la mia appartenenza) e anche se sono riuscita a trovare il mio piccolo spazio era evidente che in quel momento non avrei potuto vivere di quello che facevo e così per un periodo ho fatto fumetti. E’ stato divertente e istruttivo, una gavetta colorata diciamo, e poi senza rendermene conto quello che creavo è diventato “ di moda”, da li il ritorno alle esposizioni e il favoloso approdo alla DOROTHY CIRCUS GALLERY. Per quanto riguarda i compromessi bè diciamo che io non sono molto favorevole quando si tratta di compromettere l’atto creativo, per fortuna non ho mai avuto “proposte indecenti” del tipo “ cambia quegli occhi” ,“aggiungi un sorriso “ o cose simili. La vera lotta è contro le barriere interne, lasciarsi andare è la cosa più difficile anche per una come me che apparentemente sembra fare tutto quello che gli passa per la testa. Vivo nel continuo tentativo di esprimere quello che sento o penso di voler dire. Quello che offro allo spettatore (e a me) è il mio tentativo. Spero basti per il momento hahahaaha.

Nel panorama italiano ci sono molti autodidatta, soprattutto nel mondo delle paste polimeriche e dell’illustrazione, che non si considerano ( e probabilmente non lo faranno mai ) “ artisti “, continuando a classificarsi come “hobbisti” ( indipendentemente dal loro livello di bravura ). Secondo te qual è la vera differenza tra artista ed hobbista? Può un hobbista divenire artista anche se non ha frequentato scuole o ambienti che ufficializzano tale ruolo?

Non credo che una scuola possa darti il titolo d’artista, come non credo che ci si possa auto definire tali. Non mi preoccupo dei “titoli”  Cerco di non annoiarmi mai ,di mantenere l’entusiasmo, di avere sempre qualcosa da dire poi spero che le mie creazioni piacciano ( sono vanitosissima ) e si ricomincia, lavoro dalle 6:30 della mattina fino a sera,non ho tempo per interessarmi alle medaglie.Tu si?

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Parlaci del manifesto del “ Loverismo”, il movimento artistico di cui sei esponente. Alla sua base c’è un idea molto importante, cioè quella che accomuna gli artisti nel sentimento d’amore che spinge l’uomo a creare e condividere la propria opera, scevra da classificazioni di stile e purificata del lato economico. In questa cornice come viene visto il ruolo dell’artista ?

Dunque ( prendo un aria serissima!) il Loverismo non è puramente una nostra invenzione, noi abbiamo dato nome ad un desiderio di molti CREARE E CONFRONTARSI SENZA IVIDIE O STRATEGIE. Il mondo dell’arte o presunta tale è spietato e noi abbiamo voluto creare un isola felice, ci si arriva senza passaporto ma si devono lasciare a casa i bagagli inutili. Non demonizziamo il lato economico
( anche i loveristi devono mangiare) ma le sterili competizioni fra creativi che diventano guerre fra fratelli per uno spazio che a stringersi un pò basta per tutti.

Quale consiglio vuoi dare alle persone che vogliono intraprendere la tua strada di espressione creativa, e magari giungere ad una comunione di intenti con il manifesto Loverista?

Divertitevi.

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” Ondine”, Natascia raffio 2013

Se volete seguire da vicino questa favolosa artista potrete trovarla su:

facebook: https://www.facebook.com/natasciaraffio.art?fref=ts

blog: http://www.natasciaraffio.blogspot.com

e per chi fosse interessati, ecco il manifesto Loverista:

facebook: https://www.facebook.com/Loverismo?fref=ts

sito web: http://www.youtube.com/loverismo

Potrete acquistare le sue bellissime opere ( se arrivate in tempo ), contattandola direttamente oppure prenotando su commissione una sua miniscultura-gioiello su Cyclamen on the Moon : https://www.facebook.com/cyclamenonthemoon?ref=ts&fref=ts